Ingerenze

Ingerenze statunitensi: Honduras (1900-1934)

Oggi torniamo un po’ indietro nel tempo per parlare di un periodo importante della storia del continente americano: il tempo delle famose “guerre delle banane”.

Nel 1898 inizia la cosiddetta guerra ispano-americana in merito alla questione Cuba. Questo conflitto terminerà soltanto nel 1934 e le ragioni del conflitto sono da ricercarsi principalmente negli interessi che la United Fruit Company (l’attuale Chiquita, di cui era azionista di maggioranza anche Allen Dulles, futuro capo della CIA) aveva nella produzione di banane, tabacco, zucchero di canna e vari altri prodotti provenienti dalle zone dei Caraibi, del Centroamerica e della parte settentrionale del Sudamerica. In questa guerra ci sono anche gli interessi americani nel Canale di Panama, ma di quelli parleremo nei tre articoli su Panama.

La United Fruit Company, la Cuyamel Fruit Company e la Standard Fruit Company all’inizio del ‘900 dominano il settore dell’esportazione delle banane in Honduras e sono i più grossi proprietari terrieri e delle ferrovie associate. A tutto questo si accompagnano sostanziali esenzioni alle suddette società americane in cambio di investimenti esteri per sviluppare le regioni settentrionali del paese. In realtà, come sempre accade quando si fanno queste cose, le suddette imprese non produrranno mai uno sviluppo delle aree nelle quali avevano questi benefit statali.

Allen Dulles (sinistra); Vecchio logo della United Fruit Company (destra)

Nel 1904 Theodore Roosevelt dichiara il “Corollario Roosevelt” alla Dottrina Monroe nel 1904. La Dottrina Monroe sosteneva che qualsiasi intervento non statunitense in America dovesse essere considerato come un “atto ostile” nei confronti degli USA, mentre il corollario Roosevelt aggiunge che gli Stati Uniti hanno il diritto di intervenire per stabilizzare gli affari economici degli Stati caraibici e dell’America centrale nel caso in cui tali Stati non fossero in grado di pagare i loro debiti internazionali. Colonialismo puro in sostanza.

Durante la presidenza americana di William H. Taft la cosa diventa ancora più sottile, infatti si parla di “diplomazia del dollaro”, cioè di utilizzo della valuta estera come strumento di controllo degli Stati dell’America Latina al posto dei proiettili. Nel suo messaggio al Congresso del 3 dicembre 1912, Taft dice che [1]:

"La diplomazia dell'attuale amministrazione ha cercato di rispondere alle moderne idee di rapporti commerciali. Questa politica è stata definita come la sostituzione dei dollari al posto dei proiettili. È una politica che fa appello allo stesso modo a sentimenti umanitari idealistici, ai dettami di una sana politica e strategia e ad obiettivi commerciali legittimi."
William H. Taft
Messaggio al Congresso (1912)

In quei primi anni del ‘900 la situazione politica in Honduras è turbolenta per via delle tensioni con gli Stati adiacenti. Così nel 1903 Manuel Bonilla si autoproclama presidente in un colpo di Stato e vista la sua accondiscendenza allo status quo delle multinazionali americani gli Stati Uniti lo sostengono finanziariamente. Nel 1907 gli USA difendono Bonilla da un colpo di Stato ordito dal Nicaragua, proprio a testimonianza che un tutore degli interessi americani all’estero andava sostenuto.

Nel frattempo sempre nel 1907 la JP Morgan estingue il debito che l’Honduras aveva contratto con le banche francesi e britanniche per costruire le ferrovie del paese e addebita di nuovo quella cifra all’Honduras ma in dollari statunitensi. Ecco un esempio dell’applicazione dell’idea di Taft. Cacciare gli europei dagli interessi americani sostituendo i proiettili con i dollari… assicurandosi quindi una colonia commerciale.

Nel 1911 a seguito di una guerra intestina per la presidenza dell’Honduras vince Miguel R. Davila [2] e nei due anni successivi gli USA difenderanno il presidente da una rivolta; nel 1919 nel paese si scatena una guerra civile e gli Stati Uniti intervengono militarmente per mantenere la pace, installando il governo provvisorio di Francisco Bográn. Governo che peraltro verrà difeso ancora una volta dagli Stati Uniti a seguito dello sciopero generale del 1920 volto a rovesciarlo.

Situazioni analoghe si verificheranno nel 1924 con la difesa americana del regime di Rafael López Gutiérrez e nel 1925 per difendere la presidenza di Miguel Paz Barahona. Ovviamente tutto questo al solo scopo di tenere buono il paese e salvaguardare i propri interessi commerciali. Niente di diverso con quello che accade oggi.

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