Il punto della situazione: parte 8 – Dal valzer delle varianti al Green Pass

Il punto della situazione:

Parte 8 - Dal valzer delle varianti al Green Pass

di G.F.

Foto in evidenza caricata da CDC su Unsplash.com, disponibile a questo link. Foto rilasciata con licenza CC0.

1.   Le varianti che fanno tremare il mondo.

Al di là degli evidenti effetti avversi, inizia la vaccinazione di massa e il mainstream si fregia del fatto che l’Italia è in prima linea nella campagna vaccinale. Ad un certo punto però le cose cambiano. Viene individuata una variante del COVID, la famosa “delta”, che sembra aggirare il vaccino.

In realtà questa è solo una delle tante varianti che il virus ha generato. I coronavirus infatti sono dotati di una proteina molto particolare (la NSP14) che stabilizza le forme variate. In buona sostanza quando un virus a RNA si replica il processo di replicazione ha tipicamente un’elevata probabilità di essere affetto da errori. Molto spesso questi errori portano a generare una forma del virus mutata che però non è efficiente. Nei Coronavirus questa proteina in un certo senso stabilizza la replicazione, con l’effetto di farli mutare più difficilmente ma allo stesso tempo in modo molto più stabile. Ogniqualvolta si individua una nuova variante del virus quindi, questa avrà di sicuro delle caratteristiche stabili che la possono rendere “di interesse”. Tipicamente il virus predilige forme più diffusive e questo lo porta a stabilizzarsi sempre di più verso forme meno pericolose ma più aggressive. Ma andiamo con ordine.

Dalla sua “comparsa” questo virus è mutato una quantità enorme di volte [1], ma solo cinque (al Febbraio 2022) hanno destato particolare preoccupazione:

– la variante alpha (o variante inglese)

– la variante beta (o variante sudafricana)

– la variante gamma (o variante brasiliana)

– la variante delta (o variante indiana)

– la variante omicron

Sul finire di Settembre del 2020 viene identificata una mutazione del virus in Gran Bretagna. Questo virus è il primo a differire in modo sostanziale dal ceppo originario di Wuhan [2].

A Dicembre del 2020 viene poi isolata una nuova variante in Sudafrica, responsabile di una versione della malattia più severa, con un rischio di ospedalizzazione più che raddoppiato [3, 4].

A Novembre 2020 è poi il turno della brasiliana, altra variante estremamente temuta vista la sua maggiore pericolosità (una volta e mezzo più mortale del virus originario) [5].

La variante delta invece, scoperta a Ottobre 2020 in India e dichiarata a maggio 2021 come “variant of concern” dall’OMS cambia tutto. La variante è profondamente diversa dal virus originario, al punto che buca i vaccini, causa reinfezioni (anche nei vaccinati) ma è solitamente meno letale. Dal momento in cui la delta ha iniziato a diventare preoccupante, le virostar hanno assunto atteggiamenti contrastanti [6, 7, 8]:

03/07/2021

29/07/2021

“Quello che vediamo è che la variante Delta può infettare anche i vaccinati e aumenta così la frazione degli asintomatici; in quelli che hanno fatto una singola dose può creare malattia grave; in quelli che hanno fatto due dosi, se hanno superato i 7-8 mesi dalla vaccinazione e sono persone fragili e anziane, può causare malattia grave.”

– Andrea Crisanti

28/06/2021

“A me sembra che si siano alzati i toni senza ragioni. La variante delta rappresenta oggi quello che ha rappresentato ieri la variante inglese. Entro il prossimo agosto la variante delta diventerà predominante anche in Italia. Quindi non vedo perché si debba fare tutto questo rumore su una variazione del virus che è evidentemente più contagioso ma che in chi è vaccinato dà un quadro clinico molto più blando.”

– Matteo Bassetti a L’Aria che Tira

Quello che accade invece è spiegabile in modo molto semplice se, come al solito, si guarda al fenomeno con gli occhi della scienza invece che con gli occhi della propaganda.

Sul New England Journal of Medicine viene pubblicato a inizio Dicembre 2021 un articolo che spiega che una volta somministrata una dose, dopo massimo sei mesi la presunta “capacità immunizzante” viene meno quasi del tutto [9]:

Quello che è stato osservato è che gli anticorpi neutralizzanti diminuiscono del 75% a distanza di un mese dalla seconda dose. Dopo 90 giorni sia gli anticorpi neutralizzanti  sia le IgG si riducono al 10% dei valori iniziali. In poche parole, dopo 90 giorni l’immunità fornita dalla seconda dose è quasi zero (se si pensa a quali effetti collaterali si rischia di andare incontro dovrebbe far riflettere ancor di più sul rapporto rischio/beneficio).

Questi dati effettivamente sembrano trovare conferma nella pratica visto che le reinfezioni tra i vaccinati in quel periodo diventano all’ordine del giorno, al punto che la scienza mainstream inizia a domandarsi il perché [10]:

“Ci si aspettava che alti tassi di vaccinazione COVID-19 riducessero la trasmissione del SARS-CoV-2 nelle popolazioni riducendo il numero di possibili fonti di trasmissione e quindi riducendo il carico della malattia COVID-19. Dati recenti, tuttavia, indicano che la rilevanza epidemiologica degli individui vaccinati contro il COVID-19 è in aumento. Nel Regno Unito è stato descritto che i tassi di attacco secondario tra i contatti familiari esposti a casi indice completamente vaccinati erano simili ai contatti familiari esposti a casi indice non vaccinati (25% per vaccinati vs 23% per non vaccinati). 12 delle 31 infezioni in contatti familiari completamente vaccinati (39%) sono derivate da casi indice epidemiologicamente collegati completamente vaccinati. Il picco di carica virale non differiva in base allo stato di vaccinazione o al tipo di variante.”

Ma ripeto, alla luce di tutto quello che abbiamo mostrato nei precedenti capitoli, dovrebbe essere abbastanza chiaro il perché. In particolare nel paper menzionato, pubblicato su The Lancet, viene mostrato un grafico che da proprio l’evidenza di come i casi di COVID sintomatico tra i vaccinati in Germania aumenti con un tasso particolarmente intenso nel giro di soli tre mesi [10]:

Un altro paper interessante mostra per esempio che i livelli di vaccinazione risultano essere ininfluenti nei confronti della diffusione del COVID [11]:

“Si sostiene che la narrativa relativa alla continua ondata di nuovi casi negli USA sia guidata da aree con bassi tassi di vaccinazione. Una narrazione simile è stata osservata anche in paesi come la Germania e il Regno Unito. Allo stesso tempo, Israele, che è stato acclamato per i suoi rapidi e alti tassi di vaccinazione, ha anche visto una sostanziale ripresa dei casi di COVID-19 […] L’unico affidamento sulla vaccinazione come strategia primaria per mitigare il COVID-19 e le sue conseguenze avverse deve essere riesaminato, soprattutto considerando la variante Delta (B.1.617.2) e la probabilità di varianti future. […] Il CDC ha riportato un aumento dallo 0,01 al 9% e dallo 0 al 15,1% (tra gennaio e maggio 2021) nei tassi di ospedalizzazione e decessi, rispettivamente, tra i completamente vaccinati.”

A fronte infatti dello studio del Governo Israeliano sull’effettiva efficacia del vaccino Pfizer, questa scende dal magico 97% dichiarato ad un 39% realistico (e stiamo parlando di RRR, non di ARR). Va da se quindi che la delta aggira la vaccinazione, ma soprattutto la vaccinazione non è in grado di prevenire la malattia o di ridurre il contagio perché l’immunità contro la delta non c’è.

Questo avrebbe dovuto far ripensare completamente la strategia sanitaria nei confronti del COVID, ma le cose non sono andate così. La propaganda ha agito costantemente in modo unidirezionale come abbiamo visto.

2.   Arriva il Green Pass.

In piena ondata di delta, in India hanno fatto il giro del mondo le scene dei cadaveri bruciati per le strade. Chiaramente il mainstream ne fa un cavallo di battaglia per instillare paura nelle persone, senza fare i dovuti approfondimenti e con un senso di generalizzazione vergognoso. Il tutto serve per preparare il terreno per far accettare la misura che il Governo Draghi vuole introdurre: il Green Pass (introdotto il 6 Agosto 2021).

Il Green Pass è un QR-code che contiene le informazioni riguardo al proprio status di immunizzazione nei confronti del COVID. Questo provvedimento costringe le persone a vaccinarsi o a farsi il tampone per accedere in determinati luoghi [12]. Già di per sé la misura emergenziale è abbastanza border line da un punto di vista del diritto, ma il problema sorge nel momento in cui, sempre sotto l’azione del Governo, il Green Pass è diventato obbligatorio in Italia per i lavoratori, ovvero dal 15 Ottobre 2021 [13].

Siamo stati il primo paese al mondo ad introdurre una norma così restrittiva e liberticida. Nel momento dell’annuncio si è temuta la rivolta concreta. In Italia i camionisti scioperano in massa fino all’entrata in vigore del Decreto. Le rivolte e le proteste sono state tutte sedate, anche con la forza. Resterà probabilmente nella storia italiana come uno dei momenti più bui di quest’epoca l’azione contro il presidio No Green Pass al porto di Trieste (snodo cruciale del traffico merci europeo). Il 18 Ottobre vengono utilizzati gli idranti contro persone totalmente disarmate che per difendere i diritti di tutto il paese sono stati umiliati e trattati come delle bestie. Sono delle cose che a tempo debito dovranno essere ripagate:

Nascono anche gruppi tra gli studenti universitari che vengono penalizzati dal certificato verde. L’introduzione del Green Pass mette letteralmente in ginocchio l’Italia, mostrando la sua prima conseguenza: la distruzione delle piccole attività commerciali per spianare la strada ai colossi “too big to fail”. MA non solo, è lo strumento con cui si è riusciti a trasformare libertà acquisite per diritto in libertà “a tempo” su base certificativa: un vero abominio dal punto di vista del diritto.

A fronte di quanto abbiamo visto nei precedente capitoli, non esiste alcun fondamento scientifico per introdurre una misura del genere. Il mainstream chiedeva a gran voce l’obbligo vaccinale de jure, ma il Governo è riuscito ad andare ben oltre: infatti il Green Pass rappresenta un’obbligo vaccinale de facto, introdotto in modo surrettizio sfruttando le ampie maglie costituzionali

La dimostrazione pratica di questo sta nel fatto che imporre questo strumento sul posto di lavoro significa (per chi non si vuole vaccinare) accettare di dover disporre di un tampone valido ogni 48 ore, mentre per chi si vaccina il certificato in quel momento viene fissato a 9 mesi di durata. Abbiamo visto che dopo 90 giorni l’immunità praticamente scompare, quindi il Governo permette di lasciar circolare persone completamente scoperte (i vaccinati) mentre massacra di costi i non vaccinati. Un tampone costa mediamente 15€, quindi la spesa per un lavoratore si traduce in 45€ a settimana, ovvero circa 200€ al mese addizionali a testa. Ecco perché per molti questo diventa un ostacolo visto che anche se non c’è un’imposizione de jure, il vaccino diventa una scorciatoia per aggirare il problema economico. E’ importante sottolineare quel “a testa” perché chi ha figli in pratica raddoppia i costi. Se in una famiglia lavorano due genitori e due figli vanno a scuola, ecco che mezzo stipendio parte solo di tamponi.

Se a questo si aggiungono le ulteriori restrizioni come il Super Green Pass che vedremo nel successivo capitolo, capite bene che il provvedimento è uno scarico di responsabilità della scelta, ancora una volta, sui cittadini. Così accettare le reazioni avverse dei vaccini diventa una responsabilità del cittadino e, allo stesso tempo, accettare il fatto di dover pagare cifre così alte per non vaccinarsi è di nuovo responsabilità del cittadino. Un criterio coercitivo, un ricatto del Governo su cui bisognerà prima o poi fare giustizia. Ma sta roba è legale?

Tecnicamente parlando siamo border line ed ora vediamo perché.

Partiamo dalla nostra Costituzione, che all’ormai celebre articolo 32 dice:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.”

La maglia è piuttosto larga qui, infatti nonostante riconosca che nessun trattamento sanitario può essere obbligatorio, riconosce anche la possibilità di eccezione. L’eccezione è motivata dalla “disposizione di legge”. Sulla carta però il Green Pass non sancisce alcun obbligo vaccinale, quindi l’articolo 32 della Costituzione sembrerebbe non essere troppo coinvolto in modo diretto.

Tuttavia il Green Pass è discriminatorio ed entra a gamba tesa su altri diritti sanciti dalla Costituzione, come per esempio il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione e il diritto alla salute perché se de facto i provvedimenti inducono sempre di più i non vaccinati a dover ricorrere alla vaccinazione per sfuggire alla trappola economica e riavere accesso alla vita sociale, stiamo parlando di una violazione delle libertà fondamentali.

Tecnicamente ci si potrebbe appellare al cosiddetto “stato di emergenza” dichiarato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 31 Gennaio 2020. Così facendo sarebbe intesa come “temporaneamente sospesa” la libertà individuale a fronte di un bene comune di ordine superiore. Peccato però che questo bene comune non ci sia. Come abbiamo dimostrato infatti la vaccinazione non abbatte la trasmissibilità del virus e anzi, addirittura rischia di indurre problemi nel corpo che poi possono portare a conseguenze ben peggiori del COVID.

Ma oltre a questo bisogna anche tener presente che il cosiddetto stato di emergenza è teoricamente già scaduto. All’articolo 24 comma 3 del Codice della Protezione civile infatti è stabilito che [14]:

“La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non puo’ superare i 12 mesi, ed e’ prorogabile per non piu’ di ulteriori 12 mesi.”

Ciò significa che lo stato di emergenza secondo l’ordinamento italiano deve cessare entro il 31 Gennaio 2021. Peccato che il Governo Draghi abbia prorogato lo stato di emergenza fino al 31 Marzo del 2022 [15]. Pertanto tra il 31 Gennaio e il 31 Marzo ci troviamo in un lasso temporale in cui è tenuto in piedi uno stato di emergenza contro l’ordinamento italiano.

Ma torniamo un attimo a parlare di discriminazione.

I regolamenti europei vietano espressamente l’applicazione di misure discriminatorie in merito alla vaccinazione anticovid. Il Regolamento UE 2021/953 per esempio dice che [16]:

“E’ necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVI-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinato o hanno scelto di non essere vaccinate.”

Da notare la locuzione “che hanno scelto di non essere vaccinate”. Questo implica che la vaccinazione è su base esclusivamente volontaria e sulla base di questo non è possibile porre in essere discriminazioni di alcun tipo. Tuttavia il Green Pass fa esattamente questo: discriminare i non vaccinati attraverso degli impedimenti alla vita normale che sono di un’entità tale da determinare una sorta di ricatto. Questo ricatto per giunta non è nemmeno giustificato dai dati scientifici come abbiamo visto nei precedenti capitoli, per cui nonostante il Governo abbia applicato questo provvedimento in realtà la sua validità è contestabile.

Tutti i vari “se non ti vaccini ti licenzio” e similari sono affermazioni che possono essere impugnate in tribunale perché contro la legge europea e contro la Costituzione italiana. Non è la prima volta che questo accade, basti pensare all’art.81 della Costituzione che da quando è stato modificato da Monti va in contrasto con vari altri articoli della Costituzione, tra cui l’art.46. Perciò non stupitevi se qualcuno prova ad imporvi qualcosa su cui siete tutelati dalla legge facendovi credere che non lo siete.

Tra l’altro un contratto in essere non può essere vincolato a condizioni non pattuite all’inizio che si manifestano dopo e con effetto “retroattivo” e men che meno può essere vincolato a condizioni che non possono essere messe in un contratto, come abbiamo spiegato sopra, in quanto incostituzionali e contrarie persino ai regolamenti europei. Chi chiede l’obbligo vaccinale e ancora peggio chi licenzia o minaccia il licenziamento o il cambio di mansione nel caso in cui il lavoratore rifiuta di vaccinarsi è in difetto dal punto di vista legale perché sta venendo meno in prima battuta alla Costituzione, ma soprattutto al concetto stesso di contratto.

Veniamo ora all’altra domanda cardine: “per quale motivo è stato introdotto il Green Pass e non è stato applicato un provvedimento per imporre l’obbligo vaccinale?”

Esistono risposte di varia natura. Partiamo da quella giuridica. L’obbligo vaccinale, in accordo con la Costituzione italiana, come abbiamo visto non può essere imposto se non per disposizione di legge. Ma anche il concetto di “per disposizione di legge” va chiarito perché non è che uno si alza la mattina e con una legge sancisce l’obbligo vaccinale. Un trattamento sanitario affinché sia valutabile come essenziale al punto di essere reso obbligatorio deve soddisfare tre principi minimi:

– Deve proteggere chi viene trattato per preservare lo stato di salute degli altri
– Non deve incidere negativamente sulla salute di chi viene trattato
– Deve essere previsto un indennizzo in caso di danno dovuto al trattamento

Il primo punto si smonta da solo: abbiamo visto dai dati che i vaccini anticovid non sono in grado di proteggere chi viene trattato perché dopo 90 giorni gli anticorpi immunizzanti e le IgG crollano del 90%. Inoltre non preservano nemmeno lo stato di salute perché come abbiamo visto i vaccinati sono in grado di contagiare, esattamente come i non vaccinati.

Analogamente il secondo punto si smonta da solo. Poiché già la farmacovigilanza passiva dell’AIFA ha riconosciuto come “morti ufficialmente correlate alla vaccinazione” 16 persone (oggi siamo a Febbraio 2022), abbiamo un numero di morti superiore a zero con correlazione ufficiale. Questo rende del tutto inapplicabile il concetto secondo cui “non deve incidere sulla salute dell’individuo trattato”. Peraltro abbiamo visto che in realtà gran parte dei casi dove la versione ufficiale sostiene che “non c’è correlazione” in realtà sono vaccino-correlate, pertanto gran parte delle persone trattate sperimentano effetti avversi… e un numero molto maggiore di 16 purtroppo è deceduto a causa della vaccinazione.

Il terzo punto prevede che lo Stato provveda a garantire un indennizzo in caso di danni a seguito del trattamento. Considerando gli innumerevoli danni provocati da questi vaccini molto probabilmente lo Stato dovrebbe farsi carico di una cifra spaventosa nei prossimi anni… ma come abbiamo visto nei precedenti capitoli lo Stato non si assume responsabilità, così come i produttori dei vaccini e gli operatori che provvedono alla somministrazione del farmaco.

Ci sono delle sentenze in passato che da questo punto di vista fanno da apripista giuridico. Per esempio la Sentenza della Corte Costituzionale n°307 del 22 Giugno 1990 costituisce un precedente di necessità di indennizzo allo scopo di avere un obbligo vaccinale (in questo caso antipolio) sussistente [18]

Anche la Legge del 25 Febbraio 1992 n°210, all’articolo 1 esprime la stessa necessità di sussistenza di un indennizzo in caso di danni da vaccino antipolio (che però deve comunque dimostrare di arrecare un beneficio tangibile alla comunità in termini di immunità) [19].

Io personalmente non sono particolarmente favorevole a questa soluzione, ma per un semplice motivo: se una vaccinazione causa il decesso dell’individuo o un danno permanente in grado di pregiudicare per sempre la vita dell’individuo in questione, con un indennizzo non ci fai letteralmente niente. La propria vita ha un valore troppo elevato per essere banalizzato in questo modo. Peraltro cosa me ne faccio di un indennizzo se muoio?

Se lo Stato fosse responsabile sulla questione a tal punto da dire: “qualsiasi condizione generata dalla vaccinazione che vada a compromettere la vita dell’individuo deve essere pagata lautamente dallo Stato (tanto da permettere a quella persona di riprendersi in mano la propria vita al 100% come se non avesse mai avuto danni da vaccino), altrimenti questo provvedimento è inutile”. E va da sé che la morte e i danni permanenti in questo scenario non sono contemplati.

Comunque, al di là delle mie considerazioni personali, c’è da dire che ci sono dei precedenti di risarcimento anche per danni da vaccino all’interno del perimetro di una vaccinazione non obbligatoria. Infatti una sentenza della Corte di Cassazione ha accolto infatti la richiesta di risarcimento danni causati dal vaccino contro l’epatite A, vaccino che non era obbligatorio ma che, come si può leggere nella sentenza [20]:

“[vaccinazione] pur non imposta con obbligo giuridico, era stata fortemente incentivata dalla Regione senza lasciare spazio alla discrezionalità del singolo.”

Questo è esattamente quanto accaduto con la vaccinazione anticovid: prima è stato obbligato il personale sanitario (ancora una volta senza alcun supporto scientifico) attraverso un DPCM successivamente convertito in legge e chi non ha voluto vaccinarsi è stato ricollocato o caldamente invitato ad andarsene, mentre chi si è vaccinato è entrato a far parte della sperimentazione. Poi è stata fortemente sponsorizzata la vaccinazione anticovid ed è stata fatta pressione ai non vaccinati prima attraverso i media e la falsa informazione, poi attraverso il Green Pass e poi attraverso il Super Green Pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50 imposto da Draghi il 15 Febbraio 2022.

Va sottolineato che fortunatamente non tutta la giurisdizione è allineata con le folli decisioni del Governo italiano. Infatti per esempio una sentenza del Tribunale di Velletri ha disposto il reintegro immediato di una sanitaria (che era stata sospesa poiché non vaccinata) e il ripristino dell’erogazione del suo stipendio. Le motivazioni espresse dal Giudice sono legate alla compromissione di diritti costituzionalmente inalienabili come il lavoro e la dignità personale e professionale [26].

3.   La omicron, la terza dose, il Super Green Pass e l’obbligo per gli over50.

A Novembre 2021 viene identificata una nuova variante tra il Botswana e il Sudafrica, la omicron. Questa variante è molto più contagiosa della delta ma estremamente meno pericolosa. Il numero di casi letteralmente esplode entro la fine di Dicembre:

Sulla base dei dati anche questa variante si rivela in grado di aggirare agilmente la vaccinazione [22]

Ad inizio 2022 in Italia viene resa disponibile la terza dose nonostante i risultati provenienti da Israele sulla delta [28] e su terza e quarta dose [29] dimostrassero l’inadeguatezza delle misure sanitarie. Il Governo riesce a fare in modo tale da costringere i cittadini già in possesso della seconda dose (i BiVax) a doversi inoculare la terza per non vedere scaduto il loro Green Pass, che nel frattempo si è ridotto in durata da 9 mesi a 6 mesi.

Ma le cose peggiori sono l’imposizione della vaccinazione obbligatoria per gli over50 per accedere al posto di lavoro e l’apertura alla vaccinazione nella fascia di età 5-11 anni, in cui moltissimi studi dimostrano che a fronte di un beneficio inesistente i rischi sono altissimi [22, 23, 24].

E tutto questo si somma al Super Green Pass, ovvero la certificazione ottenibile solo se in possesso della terza dose per accedere in determinati luoghi. Ancora una volta, contro le evidenze scientifiche questi provvedimenti hanno da un lato devastato il tessuto economico e dall’altro hanno indebolito la popolazione italiana.

Nel frattempo in Italia si raggiunge il 90% di persone che hanno fatto almeno una dose di vaccino. La terza dose però è fatta in modo non proprio agile perché non essendo disponibile il Pfizer (che aveva vaccinato il 70% delle persone inoculate) viene fatta una dose di Moderna. Nonostante siano già stati fatti mix vaccinali nel 2021, non avvallati da alcuno studio [25], in questa occasione vengono fatti in massa.

A fronte di tutto questo quindi la narrazione sul COVID va totalmente rivista come abbiamo indicato nella copertina di questo articolo multilivello.

Mi permetto di concludere in questo modo: nessuno qui ha la pretesa di sostituirsi ai medici ma di sicuro ha la pretesa di indurre a riflettere anche gli scettici.

BIBLIOGRAFIA E FONTI

[1]   Cov.lineages.org, Lineage List

[2]  Jacqui Wise – The British Medical Journal (2020), Covid-19: New coronavirus variant is identified in UK

[3]   The Conversation (2021), South African scientists who discovered new COVID-19 variant share what they know

[4]  Lamprini Veneti, Elina Seppälä, Margrethe Larsdatter Storm, Beatriz Valcarcel Salamanca, Eirik Alnes Buanes, Nina Aasand, Umaer Naseer, Karoline Bragstad, Olav Hungnes, Håkon Bøås, Reidar Kvåle, Karan Golestani, Siri Feruglio, Line Vold, Karin Nygård & Robert Whittaker (2021), Increased risk of hospitalisation and intensive care admission associated with reported cases of SARS-CoV-2 variants B.1.1.7 and B.1.351 in Norway, December 2020 –May 2021

[5]  Finlay Campbell, Brett Archer, Henry Laurenson-Schafer, Yuka Jinnai, Franck Konings, Neale Batra, Boris Pavlin, Katelijn Vandemaele, Maria D. Van Kerkhove, Thibaut Jombart, Oliver Morgan & Olivier le Polain de Waroux (2021), Increased transmissibility and global spread of SARS-CoV-2 variants of concern as at June 2021

[6]   Roberto Burioni, tweet del 3 Luglio 2021

[7]   Giorgia Peretti – Il Tempo (2021), “La variante delta è come un raffreddore”, così Bassetti rassicura sulle mutazioni del virus

[8]   Adnkronos (2021), Variante Delta, Crisanti: “Rischio malattia grave in vaccinati da 7-8 mesi”

[9]  Einav G. Levin, Yaniv Lustig, Carmit Cohen, Ronen Fluss, Victoria Indenbaum, Sharon Amit, Ram Doolman, Keren Asraf, Ella Mendelson, Arnona Ziv, Carmit Rubin, Laurence Freedman, Yitshak Kreiss & Gili Regev-Yochay (2021), Waning Immune Humoral Response to BNT162b2 Covid-19 Vaccine over 6 Months

[10]   Günter Kampf – The Lancet (2021), The epidemiological relevance of the COVID-19-vaccinated population is increasing

[11]   S. V. Subramanian & Akhil Kumar (2021), Increases in COVID-19 are unrelated to levels of vaccination across 68 countries and 2947 counties in the United States

[12]   Andrea Gagliardi – IlSole24Ore (2021), Green pass, ecco cosa cambia e dove è obbligatorio in 10 domande e risposte

[13]   Gazzetta Ufficiale (2021), Decreto Legge del 21 settembre 2021, n. 127

[14]   Gazzetta Ufficiale (2018), Decreto Legislativo 2 Gennaio 2018 

[15]   Gazzetta Ufficiale (2021), Decreto Legge 24 dicembre 2021, n. 221 

[16]   Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (2021), Rettifica del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021, su un quadro per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla COVID-19 (certificato COVID digitale dell’UE) per agevolare la libera circolazione delle persone durante la pandemia di COVID-19 

[17]   Gianluca Magi (2021), Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura

[18]  Gazzetta Ufficiale (1990), Sentenza della Corte Costituzionale n°307 del 22 Giugno 1990

[19]  Legge del 25 Febbraio 1992 n°210

[20]  Corte Suprema di Cassazione (2021), Sentenza 7354/21

[21]  Jiahui Chen, Rui Wang, Nancy Benovich Gilby & Guo-Wei Wei (2022), Omicron Variant (B.1.1.529): Infectivity, Vaccine Breakthrough, and Antibody Resistance

[22]  Shi-Yan Ren , Wen-Biao Wang , Rong-Ding Gao & Ai-Mei Zhou (2022), Omicron variant (B.1.1.529) of SARS-CoV-2: Mutation, infectivity, transmission, and vaccine resistance

[21]  Petra Zimmermann, Laure F Pittet, Adam Finn & Andrew J. Pollard & Nigel Curtis (2021), Should children be vaccinated against COVID-19?

[22]   Jacqui Wise (2021), Covid-19: Should we be worried about reports of myocarditis and pericarditis after mRNA vaccines?

[23]  Barbara A. Cohn, Piera M. Cirillo, Caitlin C. Murphy, Nickilou Y. Krigbaum & Arthur W. Wallace (2021), Breakthrough SARS-CoV-2 infections in 620,000 U.S. Veterans, February 1, 2021 to August 13, 2021

[24]  Bihua Han, Yufei Song, Changgui Li, Wanqi Yang, Qingxia Ma, Zhiwei Jiang, Minjie Li, Xiaojuan Lian, Wenbin Jiao, Lei Wang, Qun Shu, Zhiwei Wu, Yuliang Zhao, Qi Li & Qiang Gao (2021), Safety, tolerability, and immunogenicity of an inactivated SARS-CoV-2 vaccine (CoronaVac) in healthy children and adolescents: a double-blind, randomised, controlled, phase 1/2 clinical trial

[25]   Elisabeth Mahase (2021), Covid-19: Vaccine brands can be mixed in “extremely rare occasions,” says Public Health England

[26]  Lorenzo Villanetti – RomaIT (2021), Sentenza Passerini: prima riassunzione al lavoro sprovvisto di Green pass. Il legale Torriero: “Sentenza storica”

[27]  Pnina Merda, Neta S. Zuckerman, Orna Mor, Bat Sheva Gottesman & Michal Chowers (2021), Nosocomial outbreak caused by the SARS-CoV-2 Delta variant in a highly vaccinated population, Israel, July 2021

[28]  Jamie Lopez Bernal, Nick Andrews, Charlotte Gower, Eileen Gallagher, Ruth Simmons, Simon Thelwall, Julia Stowe, Elise Tessier, Natalie Groves, Gavin Dabrera, Richard Myers, Colin N.J. Campbell, Gayatri Amirthalingam, Matt Edmunds, Maria Zambon, Kevin E. Brown, Susan Hopkins, Meera Chand & Mary Ramsay (2021), Effectiveness of Covid-19 Vaccines against the B.1.617.2 (Delta) Variant

[29]   Reuters (2022), Israeli study shows 4th shot of COVID-19 vaccine less effective on Omicron

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