Analisi di documenti importanti

MES: analisi punto per punto

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Sono mesi che si parla di MES e si è sentito ti tutto e di più in merito. Innanzitutto per capirlo bisogna leggere bene il trattato e lo sforzo non mi sembra neanche esagerato visto che si tratta di una sessantina di pagine. Cosa si cela dietro il Meccanismo Europeo di Stabilità?

 

1.   Una doverosa premessa prima di iniziare.

Il MES è un apparato finanziario europeo. Potremmo dire che per certi versi somiglia molto al Fondo Monetario Internazionale. Questo fondo servirebbe per far fronte alle emergenze. Non bisogna commettere l’errore di pensare che sia una specie di conto corrente in cui gli Stati versano denaro… no è un’istituzione fatta da lavoratori, dirigenti, consiglio di amministrazione etc… in pratica come un’azienda che ha come scopo quello di erogare credito agli Stati in difficoltà (esattamente come il FMI). Considerando cosa è seguito ad ogni intervento del FMI, ovvero l’imposizione di politiche di austerità e privatizzazioni, senza considerare i soldi da restituire e gli interessi, mi permetto di affermare che è un’idea assolutamente superata almeno dagli anni ’80-’90.

Tuttavia siamo di nuovo qui, nonostante la possibilità di disporre di uno Stato dotato di sovranità monetaria, a parlare di “fondi e prestiti” invece di “settore pubblico che spende a deficit quanto necessario“.

Perché dico questo? perché se avete letto e compreso che cos’è la moneta, non avrete problemi a capire che si tratta già da qui di una forzatura dello stesso sistema europeo. Infatti quando uno Stato viene costretto a dover imporre ai cittadini il pagamento delle tasse in una valuta che non può emettere lui stesso, è lo stesso Stato a diventare un utilizzatore di quella moneta.

Per non andare a finire troppo in là prima del tempo, andiamo dritti al punto. Il MES è un analogo del Fondo Monetario Internazionale, ma fa capo ai soli paesi dell’area Euro. A questo fondo gli Stati, sotto determinate condizioni, possono rivolgersi per far fronte ad alcune situazioni di emergenza finanziaria. Ribadisco che sarebbe uno strumento del tutto inutile se fossimo sovrani della nostra moneta, esattamente come lo sarebbe il FMI se i paesi fossero tutti pienamente sovrani della loro moneta.

Se si va a sviscerare lo statuto del MES, pubblicato nel 2012, saltano subito all’occhio delle cose terrificanti e non solo ad occhi esperti. Andiamo a vedere.

 

 

2.   Quando nasce il MES e perchè nasce (o meglio quali sono le sue finalità dichiarate).

Il MES, come tra l’altro ricordato anche all’interno del documento [1], nasce su iniziativa del Consiglio Europeo il 17 dicembre 2010. Stiamo parlando quindi di qualcosa che ha già 10 anni di vita. Lo scopo dichiarato è quello di concorrere alla stabilità finanziaria dell’Euro e soltanto in seconda battuta all’aiuto degli Stati membri e infatti all’interno del documento (vedasi pagina 3) si dice che:

Dichiara anche la finalità di salvaguardare la stabilità finanziaria dei paesi membri, ma solo subordinata alla stabilità del sistema Euro.

Perchè è “permanente”? perchè uno Stato privato della sua moneta non può letteralmente fare lo Stato, quindi sarà soggetto a crisi economiche periodiche pagate a caro prezzo dal suo settore privato, visto che il suo settore pubblico non può spendere a deficit liberamente. D’altronde non sono cose nuove, lo dicevano in molti già 30 anni fa (per esempio Wynne Godley quando attaccava il Trattato di Maastricht [4]).

Quindi questo fondo avrebbe la pretesa (del tutto irrealistica tra l’altro) di coadiuvare la spesa pubblica limitata degli Stati nei periodi di crisi sistemica. Il meccanismo è lo stesso del FMI: se sei in difficoltà ti presto dei soldi da restituire con interessi. L’unica differenza sta nel fatto che mentre il debito del paese che contrae un prestito col FMI non è espresso nella valuta adottata da quel paese, nel caso del MES si. Ma cambia poco perché l’Euro è già una moneta che non viene emessa dagli Stati membri. 

Nella prima parte del documento c’è un’introduzione e ciò che c’è al punto (4) è una dimostrazione di cosa può far dire o scrivere l’ideologia…

In buona sostanza stanno dicendo “Se gli Stati osservassero il rigore economico descritto nel Trattato di Lisbona non ci sarebbero problemi, ma siccome gli Stati sono furbacchioni e vogliono sforare i parametri poi succedono i disastri, sfiduciano l’Euro e quindi vogliono uscirne e questo comprometterebbe la stabilità del sistema che abbiamo appositamente creato“.

La realtà è che l’UE ha paura che un qualsiasi Stato abbandoni l’Euro perché ogni Stato che se ne disfa sottrae milioni di cittadini al pagamento delle tasse in Euro, quindi sbilancia il rapporto domanda/offerta dell’Euro sbilanciando l’Area Euro. Inoltre sottrae produzione all’Unione, cosa che unita allo sbilanciamento monetario può portare verso possibili scenari inflattivi. Quegli scenari sarebbero mitigabili a quel punto solamente distruggendo gli Euro in eccesso (cioè tassando a morte i cittadini degli Stati membri rimasti). Questo porterebbe poi i cittadini dei vari paesi a sfiduciare a catena il sistema e al crollo dell’UE.

Quindi il MES di fatto non è altro che uno dei tanti strumenti di cui l’UE si è dotata per tenere gli Stati per le palle quel tanto che basta per sottrargli progressivamente ricchezza e al contempo dargli quel contentino per far star buona la popolazione nel medio periodo affinché questa operazione di espianto degli organi possa essere completata.

Pensate che sia esagerato? guardate il punto (6), è chiarissimo:

E il concetto viene pure ribadito più avanti nell’Articolo 3:

Capito? Lo scopo è salvare l’Euro, non aiutare gli Stati. Infatti aiutare gli Stati quel tanto che basta per non mandarli a picco subito serve a salvare l’Euro nel medio periodo, dando così il tempo a chi è in grado di farlo di speculare sui paesi in difficoltà. Non servirebbe aggiungere altro per dire che questo strumento è pericoloso, ma voglio andare a descrivere bene cosa dice il resto del testo.

 

3.   L’Italia ha già aderito al MES?

Nel testo si dice che ogni paese membro che ha adottato l’Euro è già membro del MES.

Attenzione: essere membro del MES non significa averlo attivato per sé. Ad oggi (17/04/2020) l’Italia non ha ancora attivato il MES, pur essendone membro. In pratica, non gli abbiamo mai chiesto soldi. Tra l’altro ci tengo a sottolineare che qualora ciò dovesse accadere sarebbe un disastro non solo perché ci andremmo ad indebitare facendoci prestare soldi già nostri, ma questi soldi potrebbero provenire non solo dal MES ma addirittura dal Fondo Monetario Internazionale stesso.

Faccio anche notare che al punto (12) si dice che potrebbe anche accadere che a questo finanziamento debba partecipare il settore privato (cioè noi cittadini, le banche commerciali e le aziende) sotto forma di un “programma di aggiustamento macroeconomico” che significa sotto forma di “tassazione”. In poche parole, se non dovessero bastare i soldi del MES e del FMI, preparatevi da subito a stringere la cinghia… ancora una volta.

E questo è solo il cappello introduttivo. Andiamo a vedere cosa dice il resto del documento.

 

4.   Gli articoli che è bene conoscere.

Ogni paese elegge un suo governatore per il MES e questi si riuniscono per prendere decisioni in quello che è il consiglio dei Governatori. A queste riunioni possono partecipare anche altri personaggi (tipo il presidente della BCE, o altri personaggio influenti, ma sulla carta sono solo “spettatori” come sottolineato dall’articolo 5 comma 3). E’ ovvio poi che anche se non hanno potere decisionale diretto, queste incursioni possono essere fonte di “indirizzamento indiretto” verso una decisione che fa comodo. Ovviamente non a voi.

In linea teorica però il Consiglio dei Governatori decide tutto quello che riguarda il MES. Trovo anche surreale quello che viene scritto nell’Articolo 6 sul consiglio di amministrazione:

Cioè il governatore elegge uno che ha “elevata competenza in campo economico e finanziario“… e in base a cosa lo stabilisce? al voto di laurea? al nome dell’Università che ha dato la laurea al soggetto? al fatto che abbia o meno un master in un determinato istituto privato (magari casualmente di stampo liberista)? Considerando che l’Economia ad oggi è una materia fortemente influenzata dalla filosofia questo è letteralmente impossibile.

Ma se il governatore fa parte di questa istituzione è evidente che non possa che eleggere qualcuno che abbia la stessa ideologia dell’Economia. E considerando che la visione filosofica dell’UE è di stampo neo-mercantilista è ovvio che quel “competente” deve riferirsi ad altro.

Se lo scopo fosse quello di aiutare gli Stati, una persona competente (ovvero che conosce il meccanismo di funzionamento della moneta, dell’inflazione, della spesa governativa e in generale della macroeconomia) non avrebbe mai sottoscritto né l’adesione al sistema Euro né un sistema di prestiti di questo tipo. Ma siccome evidentemente gli scopi dichiarati non sono in prima battuta quelli di favorire le economie ma di salvare il sistema Euro a qualsiasi prezzo, va da sé la parola “competente” assume un’altra accezione. 

Stiamo parlando di una sorta di casta che si elegge e protegge da sola, ovviamente a discapito degli Stati che rappresenterebbe.

Lo stesso discorso vale poi per l’articolo 7, in cui le stesse parole vengono accostate alla figura del Direttore Generale del Consiglio dei Governatori. Anche qua, come fa uno “estremamente competente” ad avvallare un piano del genere? Ma chi la certifica sta presunta competenza? Sono secoli che le politiche fondate sulle medesime ideologie su cui è fondata l’UE creano sfaceli in tutto il mondo e ancora vogliamo etichettare come competente qualcuno che va in giro a parlare di spazio fiscale, di fondi salva Stati e di austerità espansive??

Tra l’altro l’articolo 7 comma 4 dice che lui è responsabile del licenziamento di qualsiasi membro del personale del MES. Della serie: se non sei d’accordo, fuori!

Andiamo avanti.

Siamo arrivati finalmente alla “ciccia” del MES, ovvero come verranno elargiti e gestiti i soldi. Vediamo che succede.

Il MES autorizza in termini di stock circa 704 miliardi di Euro divisi in quote da 100.000€ che poi vengono gestite dall’Articolo 11 a cui arriviamo tra poco. Gli Stati sono stati costretti a versare una certa somma iniziale (ad ogni stato è toccata una percentuale) in 5 rate nei 5 anni successivi all’ingresso nel MES. Faccio notare ancora una volta che non stiamo parlando di Stati dotati di una propria moneta, quindi quelle quote se le sono dovute procacciare.

Nell’Allegato II menziona che la quantità di capitale autorizzato per l’Italia è di circa 125 miliardi di €. 

Sembrano tanti eh? eppure sono pochissimi. Considerate che come cifra è poco più del doppio di quello che il nostro paese realizza di netto con l’import/export in un anno ed è pari circa al 15% dei consumi delle famiglie italiane in un anno.

Per fare un esempio di quali sono i vantaggi nell’avere la propria moneta, voglio solo sottolineare che gli Stati Uniti hanno stanziato nel corso dell’emergenza Coronavirus circa 2.000 miliardi di dollari [2] e la loro popolazione è circa la metà di quella europea… per cui 125 miliardi è una cifra quantomeno inadeguata per fronteggiare un’emergenza come quella del Covid19. A quelli che dicono “ma dove vogliamo andare senza UE” ora potete tranquillamente rispondere con “ma dove vogliamo andare con l’Unione Europea?

Va detto che all’Articolo 10 comma 1 viene spiegato che ogni 5 anni il consiglio dei governatori si riunisce per rivalutare il limite del capitale massimo. Tuttavia ci sono due grossi punti:

– il primo è che sono soldi presi in prestito, che verranno restituiti con lacrime e sangue, ovviamente tassando i cittadini.

– il secondo è che sono pochi e per quanto si vorrà ritoccare la cifra comunque saranno sempre pochi per un’emergenza di questa portata.

Ma qui arriva il bello. Che operazioni si possono fare?

Tralasciando il fatto che ogni tre articoli viene scritto nero su bianco che il MES serve per salvare l’Euro, il testo stabilisce che il pacchetto di “aiuti” previsto è “concesso” sulla base di condizioni assai rigorose.

“Concesso” non è una parola detta a sproposito. Infatti funziona proprio così: lo Stato intanto versa la quota in tempi non sospetti. Poi quando gli serve un aiuto presenta una domanda i soldi che gli servono gli possono essere prestati ma se e solo se la BCE da il suo consenso, sulla base del debito pubblico di quello Stato e sulla base di eventuali rischi percepiti sulla stabilità dell’Euro. Si ricorda che il debito pubblico è un parametro che assume particolare importanza quando uno Stato si trova nelle condizioni in cui si trovano gli Stati membri dell’UE perché adottando una moneta non loro e avendo un debito ridenominato in quella moneta devono ripagarlo sul serio, senza nemmeno poter negoziare i termini e questo significa che la loro possibilità di fallire (e quindi di essere insolventi) è concreta. E più è alto il rapporto debito/PIL e più quella probabilità è alta.

Tra l’altro c’è da chiedersi per quale razza di motivo uno Stato per utilizzare i suoi soldi dovrebbe accantonarli in un fondo per poi andare a chiedere in ginocchio di farseli prestare ad un tasso di interesse diverso da zero… E’ un’architettura talmente priva di buon senso che nessuna persona che si possa definire “competente” (come piace dire nel testo) dovrebbe sottoscrivere. Ovviamente non conta tanto la “competenza” in sé quanto il fine. Se sei conscio di quello che stai facendo ma lo fai lo stesso non si nega la competenza ma si deve far chiarezza sui beneficiari degli scopi per cui vengono sottoscritti questi meccanismi.

Ma quali sono queste modalità di assistenza finanziaria?

– Precauzionale (articolo 14)

– Per ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie (articolo 15)

– Prestiti (articolo 16)

– Sostegno al mercato primario (articolo 17)

– Sostegno al mercato secondario (articolo 18)

In pratica si può accedere ai fondi del MES per ricapitalizzare le banche, per emergenze e per sostenere i mercati. E le condizioni del prestito vanno negoziate, mica sono formalizzate… infatti l’articolo 13 comma 3 sottolinea proprio questo:

Ma questi prestiti a quale tasso di interesse vengono elargiti? Eh questo è un altro passaggio chiave. Guardate cosa scrivono.

Questo apparato si comporta esattamente come fosse un istituto di credito e quindi ha l’obbiettivo di realizzare profitto. Il MES non può emettere Euro e quindi per fare profitto deve prestare con interesse e deve investire il capitale sui mercati finanziari per moltiplicarlo (esattamente come fanno gli investitori privati). Infatti gli Articoli dal 21 al 28 stabiliscono in che modalità il MES possa:

– Indebitarsi sui mercati di capitali privati

– Investire sul mercato finanziario con strumenti di vario tipo (nulla nega per esempio di sfruttare la finanza speculativa)

– Redistribuire dividendi tra i membri del MES

– Gestire le coperture e i rischi

– etc…

Cioè spreme gli Stati membri con gli interessi e/o cerca di moltiplicare ulteriore ricchezza sui mercati di capitali e sui mercati finanziari. Mettere delle nazioni e delle popolazioni in mano a questa struttura dal mio punto di vista è letteralmente folle.

La cosa più grave di tutte però è il fatto che il MES si riserva valenze giuridiche che vanno al di là di ogni immaginazione. L’Articolo 32 è un concentrato di totalitarismo giuridico. Infatti come si legge di seguito:

Il che significa che se uno Stato ricorre ad un prestito del MES e quello Stato non riesce a ripagare, il MES può espropriargli ciò che vuole fino a copertura del debito… e peggio ancora, quello che diventa di sua proprietà non può essere perquisito, sequestrato o pignorato… e tutta la documentazione negli archivi del MES è inviolabile.

Nemmeno uno Stato (che è la massima autorità economica) si riserva poteri di questo tipo perché gli Stati esercitano la loro sovranità solo all’interno dei confini nazionali, rispettando la sovranità degli altri Stati autolimitando la propria come sancito dalla Costituzione. Invece queste strutture sovranazionali esercitano poteri inappellabili sugli Stati in modo dispotico e arrogandosi diritti che non sono mai stati sottoposti a giudizio popolare.

Nemmeno in dittatura si può accettare una cosa del genere, che è di una gravità sconcertante, assolutamente fuori da ogni democrazia. E noi giustamente pensiamo ai problemucci sociali e alle distrazioni di turno quando questa architettura è fuori alla porta che sta bussando e qualche sprovveduto si sta persino ponendo il problema se aprirgli la porta o meno.

Ah e poi ovviamente tutto il personale del MES ha un regime fiscale completamente avulso dalla realtà, con agevolazioni senza senso, come mostrato sotto. A questo punto direi che è chiaro perché all’interno nessuno si opponga…

5.   E le condizionalità?

Se siete arrivati fin qui è arrivato il momento di parlare delle cosiddette “condizionalità” del MES. Come si legge sul glossario del sito del MES [3], esistono due tipi di linea di credito disponibili da parte del MES:

– PCCL (Linea di credito condizionata precauzionale)

– ECCL (Linea di credito con condizioni avanzate)

In entrambi i casi si tratta di prestiti a strozzo, ma ci sono delle differenze. Infatti:

– PCCL: Un prestito del MES con condizionalità può essere concesso a paesi che devono soddisfare i criteri inventati dall’UE in merito alla “sostenibilità del debito pubblico”. Nella fattispecie i paesi possono accedere al MES con condizionalità se si impegnano nel Patto di Stabilità (SGP) e nella procedura per deficit eccessivo (PEI). Ovviamente questi “criteri” sono del tutto inconsistenti con la realtà (nessun paese a moneta sovrana avrebbe mai bisogno di sottoporre i suoi conti pubblici a queste cialtronate e le recenti spese in deficit degli Stati sovrani a fronte dell’epidemia di Covid19 lo dimostrano). Inoltre come dice il testo del MES, sempre per non compromettere l’esistenza dell’Euro, devono avere una “posizione esterna sostenibile” e non devono presentare “problemi di solvibilità bancaria”.

– ECCL: Un prestito del MES con condizionalità limitate può essere invece concesso a tutti i paesi dell’area Euro che non sono in grado di soddisfare tutti i criteri del PCCL, a patto che abbiano comunque una situazione finanziaria ritenuta “solida”. Una volta ricevuto il prestito, il paese poi sarà obbligato a metterci una pezza sui tutti quelli sono ritenuti essere i “punti deboli” che hanno fatto in modo tale che non potesse accedere al PCCL. Si dice esplicitamente che saranno obbligati ad adottare “misure correttive”.

Se avete notato in entrambi i casi i paesi realmente in difficoltà (che quindi non possono soddisfare questo tipo di richieste) non possono in linea teorica ricevere prestiti, a meno di non fare le “riforme strutturali” che prevedono il taglio della spesa pubblica, l’inasprimento delle tasse e quindi in buona sostanza l’erosione del risparmio privato dei cittadini. Quando vengono trattate le condizionalità tra il Governo del paese in questione e il MES, si crea un documento chiamato “Memorandum of Understanding” che finisce negli archivi del MES, i quali come avete letto prima non sono accessibili a nessuno.

In buona sostanza, accedere al MES con condizionalità significa che il paese è in una situazione simile (per esempio) della Germania, cioè con rapporto debito/PIL sotto una certa soglia, “solidità dei conti pubblici” e altre idiozie simili; i paesi che non rispettano questo se vogliono chiedere un prestito al MES devono farlo senza condizionalità (ECCL) contrattano il prestito e non solo devono restituirlo ma devono pure fare le riforme strutturali che massacreranno il risparmio privato dei cittadini. Chi non viene ritenuto un paese solido, in linea teorica, nemmeno può accedere ai prestiti.

Giudicate voi.

Si mascherano dietro sigle e acronimi, ma quando si cerca di rendere le cose poco chiare significa che dietro c’è sempre una colossale fregatura.

6.   Conclusioni

Spero vi sia chiara ora la natura del MES e spero che conveniate con noi che sottoscrivere un prestito con un istituto sovranazionale, così come accettare di farsi espropriare la sovranità monetaria, è una mossa completamente da sprovveduti… se si fanno gli interessi del popolo chiaramente. Poi è ovvio dipende da che parte si sta.

Mi raccomando, ora continuate a fare le vostre vite come nulla fosse.

Intanto la fuori qualcuno si sta già sfregando le mani conscio della nostra paura di reagire, sebbene un popolo abbia il dovere di chiedere a gran voce quello che gli è dovuto. Se non per sè, per i propri figli, affinché non gli venga consegnato un mondo che somiglia ad un immenso feudo.

A quei tempi solo la peste sconvolgeva gli equilibri… ora è cambiato il patogeno ma siamo di fronte alla possibilità di fare una scelta e non dobbiamo fallire.

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